Questo cavallo è stato senza dubbio uno dei più grandi campioni che l'allevamento italiano sia stato in grado di esprimere. La carriera di corse di Delfo è stata piuttosto alterna e discontinua nel rendimento a causa della sua costituzione fisica delicata e del suo carattere difficile (ereditato dal padre Cinquale) che lo ha portato spesso a sbagliare in partenza o nel momento cruciale della corsa.
A complicare le vicende legate alla sua attività in pista si sono poi aggiunti i vari passaggi di proprietà, nonché i frequenti cambiamenti di mano cui il cavallo è stato sottoposto.
Ha debuttato a due anni a Montecatini (guidato da R. Nesti) giungendo secondo ed ha conquistato la sua prima vittoria alla fine di novembre a Firenze trottando da l'22"9 al km. Nel 1974 il cavallo è passato in allenamento da Nello Bellei, che lo aveva avviato alle corse, a S. Matarazzo Jr. e poi a S. Milani senza però riuscire ad esprimere in pieno le sue possibilità.
Carriera Delfo
L'anno successivo Delfo, affidato a Sergio Brighenti, ha vinto la sua prima prova importante, il Gran Premio della Fiera, battendo Timothy T e Delmonica Hanover, dai quali però riceveva 30 metri. Sempre nel 1975 ha vinto il Premio T. Triossi (l'17"3) a Tor di Valle, il Premio Città di Torino e il Premio San Gennaro. Nel Premio d'Inverno a Milano si è affermato in l'19"l al km (con il terreno pesante) davanti a Dosson e Wayne Eden, confermandosi il miglior quattro anni italiano. Nel 1976 a Padova nel Premio Ivone Grassetto ha vinto in 2'00" (l'14"6 al km) su pista da 1/2 miglio: fra i trottatori nati in Italia meglio di lui aveva fatto in precedenza solo Carosio in Svezia (Solvalla) quando in 1' 14" 1 al km era giunto terzo dietro Ego Boy e Flower Child nell'Elitlopp, ma la pista allora era di 1000 metri. Nel 1976 ha alternato risultati positivi e negativi e la sua trasferta americana, anche a causa di un danneggiamento subito, non ha dato alcun frutto. Al rientro in Italia le rotture di Delfo si sono susseguite per cui il proprietario decideva di affidarlo in allenamento a Vivaldo Baldi.
Genea Delfo
Nel Campionato Europeo a Cesena ha rotto ancora una volta nella prima prova, ma si è affermato nella seconda, per poi imporsi nella finale a due a Wayne Eden che lo aveva attaccato per tutta la corsa senza riuscire a superarlo. Lo stesso anno il cavallo ha vinto il Premio UNIRE a Milano, il Premio Due Torri e il Premio della Vittoria a Bologna, mentre nel Premio d'Inverno non è riuscito ad annullare la penalità ed è giunto secondo (in fotografia) dietro Scellino. Ma l'anno si è chiuso ancora all'insegna della vittoria a Roma nel Premio Tor di Valle.
Nel 1977 Delfo ha tentato la carta del Prix d'Amérique: scattava al comando in partenza ma sulla discesa rompeva perdendo ogni possibilità di successo. Anche a Cagnes-sur-Mer nel Grand Critèrium de Vitesse de la Còte d'Azur non è riuscito a vincere ed è giunto secondo dietro Eléazar, che con il tempo di l'15" al km ha stabilito il record della corsa. Nello stesso anno ha vinto il Premio Capannelle, la batteria del Gran Premio Lotteria Nazionale a Napoli, il Premio Ghir-landina a Modena. Dopo due «non piazzato» nel Gran Premio della Fiera (guidato da J.R. Gougeon) e nel Premio Ivone Grassetto il cavallo è stato di nuovo affidato a Sergio Brighenti. Delfo ha vinto il Gran Premio Regione Siciliana battendo Granit ed il Premio UNIRE (l'15"7), dopo di che ha subito due sconfitte nel Premio Mirafiori a Torino e nel Premio Toscana a Firenze, guidato in entrambe le occasioni da M. Ventura.
Ancora un terzo posto nel Premio Duomo a Firenze prima di partire per gli Stati Uniti dove ha colto la più straordinaria affermazione della sua carriera nell'International Trot al Roosevelt Raceway di New York, precedendo il francese Bellino II e vincendo in 2'35"2. Il successo di questa trasferta americana è stato completato dal secondo posto dietro Kash Minbar nella Challenge Cup nella quale ha preceduto ancora Bellino IL Rientrato in Italia, dopo aver rotto nel Gran Premio Città di Montecatini e aver vinto il Premio Australia a Roma, ha disputato 1' 11 settembre sulla stessa pista di Tor di Valle un match articolato in due prove sui 1600 metri valevole come rivincita con Kash Minbar: le ha vinte entrambe, la prima in l'14"7 e la seconda in V15" al km. Nel 1978 Delfo ha conquistato altre vittorie importanti come quella nel Premio Capannelle e nel Premio d'Inverno. Nel 1979 il cavallo si è affermato nel Gran Premio della Fiera e a Roma nel Premio Australia.
Dopo questa vittoria Delfo ha collezionato cinque «non piazzato» consecutivi e nella corsa che doveva essere il suo addio alle piste, guidato da A. Fontanesi, non è andato oltre il terzo posto. La sua carriera avrebbe forse meritato una conclusione più degna di lui. Nel 1980 Delfo è entrato in razza e da lui ci si attende una brillante affermazione anche come stallone.
In 148 corse disputate ha raccolto 45 vittorie e 43 piazzamenti.
Allevatore: O. Ulivieri
Proprietari: R. Bacci - Scud. Del Borgo - Scud. Del Triangolo - Scud. Tritoy - Scud. Little Toy
Guidatori: (R. Nesti*) - (A. Carrara*) - N. Bellei - S. Matarazzo Jr. - S. Milani - S. Brighenti - V. Baldi - (J.R. Gougeon*) - (M. Ventura*) - (A. Fontanesi*)
Vittorie più prestigiose: Premio T. Triossi (1975), Premio d'Inverno (1975-1978), Gran Premio della Fiera (1975-1979), Campionato Europeo (1976), Premio Tor di Valle (1976), Premio della Vittoria (1976), Premio UNIRE (1976-1977), Roosevelt International Trot (1977), Premio Ghirlandina (1977), Premio Capannelle (1977-1978), Premio Australia (1977-1979).
Tratto da"I grandi cavalli", Antologia Sardegna