I partenti del Società Terme, Amario ricorda Vivaldo Baldi a cui è intitolato il GP

di Mario “Amario” Alderici - Vendo Puledri


Dichiarati stamani i partenti del tradizionale Società Terme, antica classica estiva per i 3 anni sul doppio km con radici che, con qualche variante nel nome, risalgono agli anni ’50 (la prima edizione nel 1953, vinse Empire con Sergio Brighenti) e giunto alla sessantaseiesima edizione. Come da qualche anno a questa parte il Gran Premio sarà intitolato alla memoria del mito "Decione" (soprannome affibiatogli da bambino quando nonno Donatello lo ricompensava con 10 lire per accudire i cavalli) Vivaldo Baldi che corse, e vinse, fino a 80 anni inoltrati, dando spettacolo e rendendo ogni corsa una sfida, sia in Gran Premi sia in corse di routine ("Per me corse di milioni o di centesimi son sempre corse. E' uguale. I soldi e li 'onto dopo" ...); peraltro l’ultimo Gran Premio corso da “Decione” fu proprio il Società Terme (che aveva vinto con Mincio nel 1962 e con Eliano nel 1985) con l’outsider Antonyjunior Luis che in retta si lanciò all’attacco del leader Antares Rob scatenando il tifo del pubblico della sua Montecatini, sul palo fu secondo (miglior piazzamento nella carriera di Antonyunior) ma diede ugualmente spettacolo alla corsa con un cavallo affidatogli da Pino Di Caterino che era un outsider eppure noi toscani che eravamo in tribuna, anche se non l’avevamo giocato, facemmo un tifo indiavolato per “Decione” che fece l’ennesimo capolavoro andando vicino al colpaccio a grossa quota. Indelebile nel ricordo del pubblico il coraggio, la passione, le imprese di “Decione”. Una passione per le corse e una vita per i cavalli, tanto che da ragazzino (quando a seguito del terribile incidente scontrandosi con un altro cavallo sulla pista di Prato che quando aveva 11 anni lo tenne sospeso tra la vita e la morte e del quale portò sempre i segni sul volto come un simbolo di una passione sofferta) contravvenne alla richiesta di papà Omero di trovare un altro lavoro e a soli 18 anni fece subito un record vincendo il suo primo gran premio (con Scrivia, a Firenze nel Toscana nel 1942) diventando da subito per gli ippici toscani come Bartali per il ciclismo, ed entrò ben presto anche nel cuore dei napoletani con la tripletta nel Lotteria di Birbone, soprattutto quando vinse il terzo a 10 anni, nonostante tanti acciacchi, con una guidata alla “Decione” che filò il leader Bayard e lo stampo’ con Vivaldo che riuscì contemporaneamente a comandare e a non far sbagliare Birbone che aprì il galoppo subito dopo il palo, ma va anche ricordata la prima di Birbone in cui battè Agrio guidato da papà Omero Baldi e nel dopocorsa il driver Finn disse “Un Baldi si può anche battere, due no”. Un coraggio quello di Vivaldo che ne fece un eroe che non aveva paura di niente e che non avrebbe mai mollato di fronte a nulla, neanche al secondo incidente che nel 1963 gli distrusse il gomito del braccio sinistro, rientrò in pista l’anno successivo e fu subito un doppio (con Aiace e Mincio). L’ultima vittoria di Vivaldo a 81 anni nell’estate del 2005 a Montecatini con Demimoore, l’ultimo piazzamento sempre al Sesana nell’estate successiva a 82 anni con Fibrosa Op lottando fino in fondo per tentare di battere la leader Fazit, nella stessa estate l’ultima corsa con Glamour Dvs. Morì a 84 anni (era nato nel 1924 a Quarrata) con all’attivo circa 5000 vittorie andando a segno praticamente in tutti i gran premi italiani e portando al trionfo campioni come Birbone, Crevalcore e The Last Hurrah, indimenticabile il Lotteria di The Last Hurrah in cui pressò i rivali di sempre Delfo, che per un certo periodo era stato affidato a lui e di cui conosceva i difetti, e Sergio Brighenti contro il guardrail in un ruota contro ruota che fece sbagliare Delfo, con Vivaldo che rispondendo alla giuria che gli faceva notare l’azione ai limiti del regolamento esclamò “Ma questo un gl’è miha uno sport per donnicciole!”. Paolo Marchi (direttore del giornale toscano Galoppo e Trotto, poi diventato il digitale “Gaet”) disse: “Vivaldo Baldi in corsa dà il meglio di sé stesso, al punto tale che lui in corsa vuole soltanto vincere! E per vincere a volte se c’è un po’ da “appoggiarsi” su qualcun altro lui lo fa, poi dice di no, ma lui lo fa, lui deve vincere! Vivaldo è un uomo che inventa le corse,va in pista senza uno schema preciso,ma in un secondo cambia un clichè di gara, cambia tattica amalgamandosi con il cavallo, lo sente, lo avverte”. Quando aveva 80 anni e correva in una corsa di superminima Antonio Berti gli disse “Ma Vivaldo, uno che come te ha vinto tutto, a quest’età corre in una reclamare con 14 cavalli? E se per caso dovessi cascare?”, e Decione rispose: “E se si ‘asca ci si rialza, e se un ci si rialza amen”. Poche settimane prima di lasciarci (2008) aveva rinnovato la licenza di guidatore perché, a soli 84 anni, non intendeva mollare questa disciplina sportiva che tanto gli aveva dato. Oltre al coraggio indelebili nel ricordo delle corse di Vivaldo la prontezza di riflessi, il senso dell’andatura e la voglia di vincere sempre. Tra i vincitori del Società Terme Varenne nel 1998. Il record della corsa è stato siglato nel 2014 da Stankovic Ok e Enrico Bellei in 1.13.8 sfilando in breve in avanti su Superbo Capar, nel 2015 si sono affermati Timone Ek e Federico “Calimero” Esposito in 1.15.6 da leader, nel 2016 Ubertino Grif e Alessandro Gocciadoro in 1.16.4 con 600 finali scoperti in 42.2 sfruttando l’errore a fil di palo della leader United Roc che era riuscita di misura a respingerlo, l’anno scorso ancora Alessandro Gocciadoro, questa volta con Von Wise As in 1.14.9 con 600 finali in 42.9 passando al mezzo giro conclusivo per difendersi di misura da Valdivia.


Ippodromo di Montecatini - Data: 14/07/2017
Corsa: 1 - GP SOCIETA' TERME DI MONTECATINI - Distanza: 2040


NP-Cavallo-Guidatore-R.B.-R.L.-Carr.-Trim.

1-ZIGOLO DE BUTY-XXX-1"12"6-1"13"6-44.475-14.280
2-ZIMAN-FR.FACCI-1"12"9-1"14"6-97.080-47.770
3-ZIBIBBIO MDM-FR.FACCI-1"15"1-1"12"9-53.135-36.805
4-ZIRKUSS-R.ANDREGHETTI-1"13"8-1"14"3-45.672-26.588
5-ZAR DEI BABA-M.PISTONE-1"13"4-1"14"4-35.503 1.326
6-ZEPHYRUS BAR-M.BARBINI-1"13"7-1"14"8-26.578-3.825
7-ZINGARO DEI RUM-G.PETRAROLI-1"13"9-1"15"3-27.064-13.141
8-ZELANTE EK-R.VECCHIONE-1"13"8-1"14"1-82.035-867
9-ZEF-XXX-1"13"2-1"15"0-17.595-6.103


Sabato saranno in 9 al via; torna a sfidare i maschi con un buon numero 2 Ziman che è la più ricca del campo (si sta avvicinando ai 100 mila euro di somme vinte) reduce dal bel successo di testa nel Città di Napoli Filly; si avvierà però tra due soggetti altrettanto svelti, Zigolo De Buty e Zibibbio Mdm che a Napoli hanno corso l’open dalla seconda fila, “np” per l’allievo di Hudorovich e Baveresi che però in passato in avanti aveva già vinto due volte (Etruria e Stabile), posto d’onore a sorpresa con bel finish per quello di Capanna e Luongo che sulla distanza è già sceso sotto l'1.13. Non fu invece al via a causa dello zelo del veterinario di servizio che gli impedì di correre a causa di una ferita (della quale però il cavallo non è dolorante) Zirkuss che avrà il 4, non è affatto un partitore, ma il finish che lo portò al secondo nel Giovanardi è eloquente. Altro egregio partitore adatto alla pista piccola (a patto di non restare scoperto come nell’Elwood Medium) il regolare Zar Dei Baba al 5. Completa la prima fila il potente ma non sempre affidabile Zephyrus Bar. In seconda fila tre soggetti per la prima volta in pista piccola: tenta il salto di categoria sulle ali della crescita il regolarissimo Zingaro Dei Rum che è sempre al palo, all’8 Zelante Ek che stenta a riconfermarsi dopo l’eccellente inizio di carriera e che affronterà per la prima volta la seconda fila, completa il campo il non sempre affidabile ma forte Zef che quando non ha sbagliato ha vinto.


Ma in analisi e pronostico ci addentreremo nei prossimi giorni.



Nella foto il leggendario Vivaldo Baldi

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